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2008-10-15

peciale Digitale terrestre

La tv che cambia

Tv digitale: perché è importante e perché preoccupa

di Marco Mele

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14 ottobre 2008

Il passaggio della tv analogica a quella digitale in Sardegna è, allo stesso tempo, molto importante e molto preoccupante.

È importante perchè:

1 - Per la prima volta in Italia, al contrario di quanto accade in Europa e nel mondo, le frequenze non saranno "occupate" dai soggetti televisivi senza alcuna pianificazione. Ciascuno trasmetterà in digitale su frequenze assegnate dal Ministero delle Comunicazioni.

2 - La Sardegna sarà, dal primo novembre, la maggiore regione digitale d'Europa.

3 - Il passaggio al digitale avviene con quella che si chiama isofrequenza. Ovvero, oggi nel canale 22 trasmettono 3,4,5 emittenti in una regione. Dallo switch off in poi una sola emittente trasmetterà su quel canale e sarà così in tutta Italia.

4 – Questo significa anche liberare due frequenze per nuovi entranti.

5 - Con il passaggio digitale si attua, con un lieve ritardo, quanto richiesto dalla Corte Costituzionale nel 1994, ovvero la parità di copertura tra le emittenti nazionali. È uno svantaggio competitivo in meno per le emittenti nazionali "minori", che persiste tuttora nella trasmissione analogica.

Il passaggio al digitale in Sardegna è preoccupante perchè:

1 - Riproduce i livelli di concentrazione e i rapporti di forza esistenti nella tv analogica. Il metodo negoziale scelto dal Ministero delle Comunicazioni (nell'era Prodi) e dall'Agcom, ha determinato un'evidente disparità nel numero di reti digitali (multiplex) assegnati a due maggiori soggetti del sistema.

2 - Rai e Mediaset avranno sei reti a testa. Delle sei di Mediaset cinque sono quelle con la migliore performance di copertura e capacità trasmissiva. Telecom Italia Media ha quattro reti, ma solo due delle quali hanno performance pari a quelle di Mediaset. Non c'è partita.

3 - Vista la concentrazione delle risorse economiche, in aggiunta a quella dei diritti e quella della frequenze, è difficile pensare ad un aumento del pluralismo dopo lo switch off in Sardegna e nelle altre regioni (dove, in alcuni casi, non ci sarà una rete per ciascuna tv locale, come in Sardegna). Al massimo ci sarà un modesto riposizionamento dell'audience tra Rai e Mediaset: quest'ultima potrebbe essere penalizzata dalla sua offerta pay. O, almeno, così spera la Rai.

4 - Il modello Sardegna non prevede la separazione della gestione della rete di impianti dall'attività editoriale di fornitore di contenuti. Al contrario di quanto accaduto in gran parte dei paesi europei, Francia, Gran Bretagna e Spagna in testa. Questo significa un oggettivo svantaggio competitivo per i nuovi entranti.

5 - Il metodo negoziale ha escluso qualsiasi tipo di procedura competitiva nell'assegnazione delle frequenze. Con quale metodo il Ministero ha assegnato il canale 27 a Rete A piuttosto che a Canale 5?

 

La tecnologia, i vantaggi e i problemi

Speciale Digitale terrestre

La tv che cambia

Una guida per affrontare il passaggio tra la vecchia tv e quella nuovadigitale Con la rivoluzione della tv digitale (Dtt o Dvb-T) si abbandonano le trasmissioni analogiche e il tradizionale apparecchio televisivo diventa uno strumento interattivo a metà strada tra computer, Internet e televisione. Il Dtt è un elemento chiave della convergenza multimediale domestica, dell'interattività e della rivoluzione dei servizi online. (a cura di Mario Cianflone)

Dtt: che cos'è e come funziona

Caratteristiche, vantaggi e svantaggi del sistema di rappresentazione numerica dei segnali televisivi

Che cos'è la televisione digitale?

il Digitale terrestre (Dtt o Dvb-T) è un sistema di elaborazione del segnale televisivo contrapposto all'analogico, quello attualmente più diffuso. Nella tv analogica, suoni e immagini vengono trattati come onde elettromagnetiche e così trasmesse. Con il digitale invece vengono scomposti (campionati) in sequenze numeriche binarie (cioè un susseguirsi di 0 e 1). I dati sono quindi scritti con un codice simile a quello utilizzato dai computer, dai lettori di Cd e da quelli di Dvd. Infatti utilizza l'algoritmo di compressione video Mpeg 2, il medesimo usato nel Digital versatile disc.

La televisione digitale (Dvb - Digital video broadcasting) ha tre declinazioni: satellitare (Dvb-S), via cavo (Dvb-C) e terrestre (Dvb-T), cioè via etere. Non vi sono differenze sostanziali fatti salvi il veicolo di trasmissione e il tipo di modulazione dei segnali. Tuttavia, il Dvb-T è più sofisticato rispetto alle prime versioni degli standard numerici satellitari e via cavo. Con il sistema terrestre si trasmette in modo più pratico anche per l'utente finale: basta un'antenna convenzionale e un decoder da collegare altelevisore. Il Dvb-T è quindi più versatile e, al contrario della parabola che è fissa, permette l'utilizzo anche di televisori portatili per auto e tascabili. In questo modo si possono vedere i programmi tv con un piccolo dispositivo, per esmpio con un cellulare dotato di sintonizzatore tv che by-passa la costosa offerta di spezzoni tv su rete telefonica mobile.

Cos'è la piattaforma digitale?

È l'insieme di tecnologie e infrastrutture con cui un fornitore (in inglese, broadcaster) distribuisce agli utenti servizi televisivi e multimediali. Il segnale viene elaborato da un service provider, trasmesso attraverso una rete di trasporto detta network delivery system e ricevuto dall'utente.

Quanti modi di trasmissione del segnale televisivo digitale esistono?

Come accennato sono tre, proprio come nell'analogico. Come la tv tradizionale può essere trasmessa via terra (cioè attraverso l'etere), via cavo e via satellite, così si parla di Digital video broadcasting (Dvb) via terra, via cavo e via satellite. Quello che cambia è quindi la struttura del segnale (che riguarda i mezzi di produzione e ricezione), e solo in misura marginale il suo sistema di trasmissione.

Cose serve per ricevere un canale digitale?

Nell'attesa che siano disponibili sul mercato televisori in grado di leggere direttamente in digitale, si utilizzeranno gli apparecchi tradizionali. L'utente dovrà però acquistare un set-top-box, una scatola che ha la funzione di ricevere il segnale digitale e tradurlo in analogico per il tubo catodico del televisore domestico. Tra le funzioni del set top box c'è anche quella di decoder, cioè di sistema di lettura dei programmi criptati a pagamento.

Quali vantaggi offre la tv digitale?

Anzitutto un risparmio nell'utilizzo delle frequenze. Un canale digitale, con l'attuale tecnologia, per essere trasmesso, ha bisogno di un numero di frequenze da quattro a sei volte inferiore a uno analogico. Ma in futuro le prestazioni sono destinate a migliorare. Questo consentirà di liberare la banda per altri servizi comunicazione in forte espansione, soprattutto nel settore della telefonia mobile. Il digitale rende poi più flessibile il mezzo televisivo. L'utente ha grandi possibilità di scelta tra i programmi, arrivando fino al punto di crearsi un palinsesto personalizzato. Ma aumenta anche l'integrazione fra media diversi: ben presto i servizi televisivi potranno combinarsi, per esempio, con la navigazione su Internet, oppure si potranno fare dalla propria abitazione operazioni di home banking.

Il segnale digitale è di migliore qualità?

Migliora soprattutto la definizione delle immagini e la fedeltà dei suoni. Ma si aprono nuove possibilità. Come quella di usare con successo schermi televisivi di grande formato, come quelli in formato panoramico 16:9 o quelli piatti al plasma o Lcd la cui resa e fortemente influenzata dalla qualità del segnale.

Come cambierà il mondo delle televisioni con lo sviluppo del digitale?

Ci sarà più offerta, con conseguenze importanti sia per le società che per gli utenti. Un pacchetto di canali digitali richiede notevoli investimenti. Anche i gruppi più grossi a livello internazionale, per reggere la concorrenza, saranno costretti a consorziarsi e stringere alleanze. Nel mercato televisivo entreranno poi soggetti estranei al mondo del broadcasting. La possibilità di realizzare servizi interattivi o di interconnessione già ha attirato le più grandi società telefoniche (Telecom Italia, France Telecom, Telefonica, AT&T) e di informatica (Microsoft in testa a tutte). Ma il cambiamento interesserà anche le abitudini degli spettatori. Dovranno abituarsi a scegliere tra un campionario di programmi molto ampio. E ad acquistare solo ciò che gli interessa veramente: se la tv è stata fino ad oggi generalista e gratuita, domani sarà sempre più settoriale e a pagamento.

Ci sono relazioni tra televisione digitale e Internet?

Sì, perché il trattamento dei dati in formato numerico favorisce la integrazione tra Tv e computer. Probabilmente entrambi continueranno a esistere, ma molte funzioni si intrecceranno. La televisione, in particolare, potrebbe diventare il principale strumento di accesso alla Rete. Questo perché la diffusione dei personal nelle famiglie aumenta in modo lento, mentre ovunque c'è un televisore. La navigazione via tv è possibile attraverso un net top box, una scatola che collega l'apparecchio televisivo con la linea telefonica. Il primo esperimento è stato la Web Tv di Microsoft, messa in commercio nel Natale del '96. In Italia è di recente distribuzione la Internet Tv realizzata da Telecom. Si tratta per ora solo di "set top box" che si applicano ai televisori analogici, ma con la diffusione di apparecchi digitali ci si potrà connettere direttamente.

 

 

 

Che caratteristiche hanno i canali digitali?

Si possono distinguere, allo stato attuale, quattro tipologie. As is: canali digitali che trasmettono senza alcuna variazione i programmi delle reti analogiche. Multiplexing: Il programma viene trasmesso in diretta ma con modalità differenti (su diversi canali si trasmette la stessa partita di calcio, ma con inquadrature e regia diverse). Canali tematici: sono quelli che si specializzano su palinsesti specialistici, sport, cinema, informazione o altro. Pay per view: la programmazione non viene pagata per intero dall'utente, ma solo in base all'effettiva visione. Non si versa cioè un canone ma solo la quota per il film o la partita che si è deciso di seguire. Near video on demand: la stessa trasmissione viene ripetuta a intervalli di tempo molto ravvicinati tra loro. Un film viene messo in onda ogni mezz'ora nel corso della serata. Questo richiede l'utilizzo da parte del broadcaster di più canali per lo stesso programma

 

 

 

Digitale terrestre, tra decoder esterno e tv con il bollino bianco

di Mario Cianflone

Anche due prese scart possono non bastare. Attenzione alla qualità

Per vedere la televisione digitale terrestre non bisogna cambiare il televisore, ma aggiungere un decodificatore, ovvero un set-top-box, cioè uno scatolotto che da una parte è connesso all’antenna e dall’altra al televisore. Ed è qui che sorgono i problemi perché il decoder non è certamente, salvo casi ultra-rari, l’unico apparecchio esterno collegato al Tv, e dunque è necessario far fronte alla scarsità di prese Scart. Infatti, normalemente vi sono almeno un vecchio videoregistratore Vhs (se lo si butta non piangerà nessuno) e quasi sempre un lettore/recorder Hd/ Dvd e se poi vi è anche un tuner per il satellite le cose si complicano. I televisori più dotati hanno al massimo tre prese Scart, di solito ne hanno due ma in molti casi ce ne è una sola.

Inoltre bisogna ricordare che non è possibile far transitare il segnale video dal Dvd e videoregistratore (se munito di doppia presa) e da qui inviarlo al televisore perché il segnale risulterebbe degradato in modo tale da non essere visibile a causa del sistema Macrovision, che previene la possibilità di duplicazione. Alcuni decoder satellitari e Dtt hanno prese Scart ausiliarie che è opportuno sfruttare. Una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare l’uscita in radio frequenza (antenna) del videoregistratore per eliminare un cavo Scart, ma nel caso di impianti audiovideo particolarmente "affollati" (decoder sat e terrestre, uno o più videoregistratori, Dvd recorder e/o Dvd player) è indispensabile utilizzare una centralina di commutazione. Si tratta di un oggetto che costa una trentina di euro e permettere di moltiplicare le possibilità di collegamento. Se però si dispone di un impianto audiovideo con amplificatore surround dotato di ingressi video, si può tranquillamente utilizzare quest'ultimo come commutatore (per di più telecomandabile), a patto però di rinunciare alla possibilità, offerta dal connettore Scart, di attivare automaticamente sul televisore gli ingressi esterni.

È fondamentale usare cavi Scart di buona qualità, con tutti i 25 poli collegati, e soprattutto corti quanto più possibile onde evitare attenuazioni del segnale.

Infine qualora si stia pianificando l’acquisito di un televisore di nuova generazione, non biosgna farsi allettare da vecchi modelli in saldo privi di decoder. integrato. Sono soldi buttati. Orami con meno di 800 euro si compra un flat da 37 e 42 pollici con tuner digitale integrato (solo per canali in chiaro). attenzione però è meglio comprare un tv con slot Cam (Common access module): solo così si potranno vedere i programmi premium a pagamento. Basta semplicemente inserire la tessera Mediaset Premium o LA7 Cartapiù o Pangea nel dispositivo - detto CAM – facilmente inseribile nel televisore. E' questa la soluzione ideale per tutti coloro che hanno deciso di cambiare il proprio apparecchio tv o comunque di acquistarne uno nuovo.

Al momento i modelli disponibili (tipicamente Samansung e Panasonic e Loewe) sono pochi ma inevitabilmente si moltiplicheranno. Si riconosco per il "bollino bianco" dell'associazione Associazione DGTVi il quale indica che un televisore con sintonizzatore digitale con modulo Cam.

Ad oggi i primi produttori di televisori che hanno sottoscritto l'Accordo con DGTVi e presentano il "bollino bianco" sono Finlux, Innohit, Graetz, Loewe, Panasonic, Samsung, Schaub Lorenz, Telefunken.

Il bollino sindica che il decodere permette di vedere solo i programmi in chiaro, i programmi a pagamento e i servizi interattivi.

Il decodere integrato è utilie anche per evitare di aggiungere un apparecchio al sistema di intrattenimento e si risolvono i problemi dei cavi in più, da quelli Scart, a quelli di antenna fino ai fili di alimentazione. Se si punta a un tv piatto al plasma o cristalli liquidi sarà anche possibile, stante la pressoché certa presenza di connettori Svga o Dvi/Hdmi, collegare un personal computer. In questo modo il televisore/display diventa il fulcro della convergenza digitale nella quale coabitano contenuti preregistrati (Dvd), trasmissioni dal vivo, internet e i servizi offerti dal digitale terrestre.

 

 

 

 

La vecchia antenna resta, ma non sempre basta

di Mario Cianflone

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Importante è l'orientamento rispetto al ricevitore. Ecco alcuni consigli

Uno dei vantaggi più celebrati del Dtt è il fatto che l’impianto d’antenna resta il medesimo della vecchia tv analogica, diversamente da quanto richiesto dalla versione satellitare dello standard Digital video broadcasting per la tv digitale satellitare (Dvb-S) che impone l’uso e l'installazione di una parabola.

In linea teorica per vedere i programmi in Dvb-t (digitale terrestre) basta collegare il tradizionale cavo d’antenna, ma in pratica posso sorgere numerosi problemi che rendono di fatto non ricevibili i segnali e a quel punto bisogna mettere mano all’impianto con l’intervento di un installatore-antennista specializzato.

Ogni impianto fa storia a sè, non esiste una cura buona per tutti i casi poiché sono numerosi i fattori suscettibili di penalizzare la possibilità di ricezione: degrado del segnale, filtri di canale sul vecchio impianto non adeguati e problemi di convivenza con le attuali trasmissioni analogiche

Non è semplice risalire alla causa del problema e la prima cosa da fare è verificare, o meglio far verificare da un tecnico, che il cavo dell’antenna non presenti evidenti screpolature tali da ridurre l’efficienza della schermatura e produrre attenuazioni indesiderate del segnale e dunque un’eccessiva perdita di dati, non compensabile dai circuiti di correzione degli errori presenti nel decoder.

Importante è verificare la situazione delle antenne, che esposte per anni agli agenti atmosferici, possono presentare robuste tracce di ossidazione superficiale che ne alteranole prestazioni e corrosione sui morsetti di collegamento al cavo.

Un elemento fondamentale è la polarizzazione dell’antenna, ovvero il suo orientamentamento rispetto al trasmettitore. Il caso più favorevole alla ricezione è quello che prevede un unico trasmettitore, sia per il Dtt sia per il Pal, che invia segnali di medesima polarizzazione a una sola antenna. Tuttavia può succedere che il segnale Dtt giunga all’antenna con una polarizzazione differente rispetto a quello Pal per il quale l’antenna era stata messa a punto. In questo caso l’unica cosa da fare è aggiungere un nuovo elemento ricevente. E dunque su un medesimo palo si avranno due antenne, per esempio una con polarizzazione verticale e l’altra orizzontale. Inoltre è possibile che il segnale Dtt provenga da un trasmettitore diverso da quello Pal analogico e anche in questo caso è indispensabile aggiungere un’antenna specificatamente indirizzata. E tra le cose che possano andare storte vi è anche la possibilità che il segnale digitale e quello analogico, messi in onda da due trasmettitori differenti, intererferiscano l’uno con l’altro e a questo punto è opportuno aggiungere filtri che potrebbero però pregiudicare la qualità di entrambi.

Un altro problema di ricezione del Dtt è rappresentato dai vecchi filtri di canale presenti sull’impianto. Può infatti accadere, e non è infrequente nei condomini, che questi elementi non siano per così dire "compatibili" ovvero producano eccessive attenuazioni del segnali o alterazione nel guadagno (il livello di amplificazioni) tali da bloccare di fatto la possibilità di ricevere il digitale terrestre.

La rivoluzione dell'alta definizione

Full hd, ora è per quasi tutti

di Mario Cianflone

9 ottobre 2009

Nòva 100

È arrivata l'era dell'alta definizione per tutti. O quasi. Il prezzo di un flat tv Full Hd è diventato abbordabile e tale da consigliarne la scelta evitando, a meno di sconti clamorosi, l'acquisto di un televisore hd ready. Beninteso, non è che i tv di questo'ultimo tipo non vadano bene, anzi al contrario eccedono le specifiche del Dvd e va detto che se si guardano solo i programmi tv, qualche dvd e magari un sacco di film in Divx si può tranquillamente vivere felici con un apparecchio in definizione standard procrastinando sine die l'acquisto di televisore ad alta definizione. Invece, se si possiede una console Sony Ps3, che come è noto è anche un lettore Blu-ray, o un riproduttore dei nuovi dischi a laser blu, oppure si è abbonati a Sky, allora l'acquisto di un Full Hd è un passo obbligato. E ora non è neppure troppo oneroso. Con 800 euro si porta a casa un 37 pollici Full Hd delle marche più Note (da Lg a Samsung, da Philips a Sharp, da Sony a Panasonic). Con poco di più si compra un 42 pollici. La stragrande maggioranza dei modelli sotto i mille euro offrono decoder digitale terrestre integrato, ma serve davvero a poco poiché riceve solo canali in chiaro. Bisognerà preventivare l'acquisto, e la scomodità, di un set-top-box separato oppure occorre selezionare uno dei modelli (tipicamente Samsung e Panasonic) equipaggiati con la "cam" per la pay tv . La scelta tra plasma ed Lcd è ormai quasi soggettiva. Il consiglio è di cercare di osservare bene prima di comprare e scegliere quello che per resa piace di più. In ogni caso, è importante, nel caso degli Lcd, considerare i l "tempo di risposta" espresso in ms: più basso è, tanto meglio. Infine una novità. Se si possiede un'ampia collezione di Dvd allora è il caso ipotizzare l'acquisto del nuovo lettore Toshiba XD-E500: è dotato di una speciale tecnologia (upscaling) che migliora la qualità di visione innalzandola virtualmente fino all'alta definizione. Costa poco (150 euro) e la resa è stupefacente.

 

 

Stringer: "Così Sony supererà i coreani"

dal nostro inviato Mario Cianflone

Sir Howard Stringer, numero uno di Sony (Foto Afp / John MacDougall)

"Torneremo a dominare il mercato dell'intrattenimento domestico digitale, mettendo al centro televisori ad alta definizione abilitati a internet e contenuti digitali online ed offline". Sir Howard Stringer, il 64enne manager scozzese, baronetto di Sua maestà, che dal 2005 è al vertice della giapponese Sony non ha dubbi sul futuro della sua azienda. Ed è dunque una Sony tonica e agguerrita, quella che si presenta all'edizione 2008 dell'Ifa, il salone dell'elettronica di consumo in corso a Berlino dove ha esposto il televisore ad alta definizione Lcd più sottile del mondo e ha rinnovato il proprio impegno sul fronte dei contenuti interattivi online. Proprio in occasione di Ifa, "Il Sole-24 Ore" ha incontrato l'uomo che creato la Sony 2.0, il top manager ha ribaltato l'ingessato zaibastsu dell'elettronica, l'ha reso più veloce e ha detto basta alle guerre intestine fra le tante anime della corporation: hardware, software, audio video, film e computer.

E così, forte del suo successo, l'affermazione del Blu-Ray come disco video ottico ad alta definizione, Stringer si è presentato all'appuntamento berlinese con molte novità e una strategia chiara: riconquistare entro il 2010 il primo posto nei televisori, antico core business dove Sony è ripartita praticamente da zero a causa della rivoluzione Lcd che pose fine all'era dei fasti cadotici di Trinitron. L'obiettivo è affermarsi come fornitore globale di sistemi di intrattenimento connessi in rete e di contenuti digitali. E che film, musica, giochi e interattività online siano la chiave della nuova Sony è nel Dna dello stesso chairman e chief executive office. Stringer, istrionico ex giornalista, con esperienza nel mondo della tv e della musica è, infatti, tutto l'opposto del classico manager-ingegnere, tutto bit e silicio, di una multinazionale del Sol Levante giapponese.

Sir Stringer, la pressione competitiva dei rivali coreani e di Samsung, in particolare, è indubbiamente forte, come intendete reagire per fronteggiare i competitor?

Indubbiamente sentiamo la competizione, e non solo quella coreana e asiatica in generale. La avvertiamo forte, ma questo ci stimola e fare meglio, ci dà la forza di creare prodotti più innovativi. Abbiamo rivisto la nostra struttura dei costi e investiamo nell'innovazione. Va detto però che non abbiamo un solo grande competitor come Samsung ma ci confrontiamo con tante realtà globali in numerosi business dell'era digitale.

Può fare un esempio?

Samsung è un competitor in alcune aree, come quella dei televisori, ma ci confrontiamo con Canon nelle macchine fotografiche, con Microsoft nei videogame e con Apple nei player mp3.

Certo, la rivale Apple, la casa della mela che con l'iPod vi ha tolto l'antico scettro in formato Walkman della musica da passeggio. Quale è la situazione nel segmento dei player Mp3, anzi dei digital media player?

Noi continuiamo e continueremo a proporre i nostri walkman digitali, ci siamo aperti agli standard globali come l'Mp3 e abbiamo lanciati nuovi modelli ultrasottili. Non temiamo raffronti in questo settore, per resa sonora e praticità d'uso. Walkman è ancora un nostro brand chiave.

Sony è dunque attaccata su molti fronti, non vi sentiti un po' assediati? Non le pare che Sony sia come una sorta di impero romano della tecnologia aggredito dai barbari?

No, l'impero romano è stato sconfitto, mentre noi siamo solidi. Adesso Sony è finalmente unita: è una sola ed è capace di agire sinergicamente per contrattaccare su più fronti. Noi disponiamo non solo di grandi risorse tecnologiche, costruiamo hardware e progettiamo software, ora siamo in grado di esprimere una notevole capacità di fuoco. E abbiamo un'arma in più: i contenuti e la capacità e volontà di usare la Rete. Samsung si allea con Yahoo!? Bene, ci stanno solo inseguendo.

Con l'affermazione del Blu-ray, Sony ha incassato un successo di capitale importanza, quali i motivi alla base?

Sì, con la vittoria del Blu-ray sull'Hd Dvd abbiamo evitato una "Betamax 2". Tra le ragioni del successo vi è certamente la Ps3, la nostra console per videogiochi che legge i film ad alta definizione. Il Blu-ray sta avendo grande successo, l'adozione è più rapida di quando non fosse stata quella del dvd nei primi mesi. La gente ha capito che la qualità di immagine è un valore.

Ne è sicuro? Non crede che gran parte del pubblico sia indifferente all'alta definizione? Non ritiene che magari i giovani che vivono di cellulari e internet alla qualità possano preferire la portabilità e la condivisione via internet? In fondo a molti basta youtube...

Guardi, il mondo digitale è ampio e ci sono tante alternative, ma l'intrattenimento domestico presuppone la qualità dell'audio e del video. Una volta provata l'esperienza dell'alta definizione, mi creda, nessuno torna più indietro.

A proposito di frontiere del cinema, cosa pensa dei film digitali 3D, in tre dimensioni, di nuova generazione?

Si tratta certamente di una grande innovazione, capace di portare in sala e casa un coinvolgimento senza precedenti, ma è adatta solo per alcuni tipi di pellicole: ideali in tal senso sono i film di animazione.

Quando alla portabilità dei contenuti quale è la vostra strategia?

Si basa proprio sui network enabled device, sui dispositivi interconnessi in rete. Entro il 2011 praticamente tutti i nostri dispositivi dovranno essere abilitati alla reti e dotati di funzioni wireless. Stiamo puntando infatti sui servizi online, sul nuovo Bd Live per l'alta definizione interattiva e sul network per la Playstation.

A proposito di videogame, come sta andando la Ps3?

La console sta ora vendendo bene, dopo le difficoltà iniziali. Ora è un business profittevole e questo è estremamente positivo perché ci stavamo rimettendo un sacco di soldi. Adesso Ps3 è al centro delle nostre strategie per l'home entertainment: non è solo una console, è un lettore di Blu-ray ma anche un server multimediale da salotto, che porta il web a portata di telecomando. Ed ancora il televisore al centro del salotto e non il pc come avrebbe voluto Microsoft. Quello della Ps3 è un business diverso da quello di Ps1 e Ps3, una rivoluzione di vasta portata nel mondo dell'entertainment digitale che adesso sta dando i suoi frutti.

Sony è, con Vaio, anche un produttore di personal computer, vi lancerete nel segmento dei netbook, cioè dei piccoli e ultra economici pc portatili ora così di moda?

Diremo la nostra anche in questo settore, ma non intendiamo proporre prodotti ultra economici. Il low cost non ci interessa soprattutto se comprime i nostri margini di guadagno. E noi siamo molto adesso molto attenti alla profittabilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La copertura e il broadcasting

Ascolto differito, in Usa Grey's Anatomy batte CSI Miami

di Emanuele Bruno

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15 OTTOBRE 2008

Negli Usa, dove viene rilevato anche l'ascolto differito garantito dai digital video recorder, il programma di culto in onda su Italia 1 e Sky è ampiamente leader tra quelli ‘registrati'. In Italia il fenomeno è ancora marginale e questo tipo di fruizione non viene misurato. Ma Auditel si dichiara pronta ad accontentare eventuali richieste…

Non te lo perderesti per nessuna ragione al mondo e in effetti attualmente sfruttando le tecnologie che offrono sistemi sempre più moderni ed efficaci i programmi tv possono essere facilmente archiviati in digitale per una successiva e comoda fruizione. Negli Usa sono alcuni milioni i telespettatori che rimandano la visione dei loro programmi tv preferiti, ‘salvandoli' sui digital video recorder siglati con l'acronimo DVR. Il dato è emerso assieme ad altri più di dettaglio alla fine della prima settimana di operatività di un nuovo monitoraggio di questo tipo. Il servizio viene offerto ai network Usa che ne fanno richiesta dalla società Nielsen Media Research e garantisce una più completa misurazione delle proprie audience; la rilevazione ha cadenza settimanale e rialloca al legittimo network il pubblico che ha registrato il programma sul DVR e l'ha visto successivamente. Ebbene durante la prima settimana di pesatura, quella che va dal 22 al 28 settembre, ben sei programmi andati in onda in prime time sulla Cbs e ben quattro tra quelli on air sulla Abc nella stessa fascia oraria di massimo pregio hanno avuto riconosciuta un'audience aggiuntiva di oltre un milione di spettatori. Se la Cbs è complessivamente la rete più avvantaggiata dalle nuove stime di Nmr, è però il programma top della Abc, Grey's Anatomy, a beneficiare della più alta riattribuzione di pubblico differito. La serie di culto che in Italia va in onda su Italia 1 e Sky ( grazie a Fox) aggiunge ben 2,7 milioni di spettatori aggiuntivi al suo computo "live", salendo dai 18,5 milioni di spettatori di partenza fino a quota 21,2 milioni.

Tra i programmi più registrati e poi fruiti grazie al DVR e presenti nel palinsesto della Cbs, CSI Miami (in Italia in onda su Sky e Italia 1) è in testa alla graduatoria e guadagna 1,47 milioni di telespettatori aggiuntivi, portando il suo totale a 18,76 milioni. Leggermente più staccato c'è Ncis (il telefilm che da noi ha esordito su Rai Due) che ottiene 1,35 milioni di spettatori in ascolto differito e sale a quota 19,3 milioni. La classifica degli show made in Cbs continua con Without a Trace, che ottiene 1,16 milioni di ascolti aggiuntivi e sale a quota 12,49 milioni, e con il nuovo show The Mentalist, che si riappropria di 1,15 milioni di ascolti e raggiunge quota 16,79 milioni. Leggermente sopra quota un milione di ‘riporto' un altro programma di successo in Italia, Criminal Minds, che così cresce fino a 18,12 milioni di spettatori complessivi. Tra i programmi della Abc, invece, dopo il leader assoluto Grey's Anatomy sono Desperate Housewives e Boston Legal che ottengono (1,2 milioni) la quota più alta di pubblico aggiuntivo da sommare a quello live.

In Italia Auditel non misura ancora questo tipo di consumo televisivo, come del resto non misura ancora il pubblico che guarda la tv fuori casa. Il fenomeno dell'ascolto differito viene infatti stimato come marginale nel nostro Paese e così è stata soltanto Sky che distribuisce ai suoi abbonati che ne fanno richiesta i digital recorder "MySky" a verificare la possibilità di avere informazioni sul pubblico di ‘ritorno' dei propri programmi. L'istituto di rilevazione delle audience ha dato la propria disponibilità a far partire un servizio supplementare di monitoraggio ma, a quanto pare, con un livello ancora ridotto di questo tipo di fruizione il gioco (il costo del servizio) non vale ancora la candela.

 

 

 

Tv in Sardegna: addio all'analogico, è l'era del digitale

13 ottobre 2008

Poche ore e il conto alla rovescia terminerà: da domani in Sardegna si avvierà lo spegnimento della trasmissione analogica del segnale televisivo e prenderà il via, nel contempo, l'accensione della trasmissione in digitale terrestre (Dtt). Dal primo novembre, poi, la regione sarà la prima in Europa ad adottare integralmente il nuovo standard televisivo digitale. L'offerta digitale della Rai per la Sardegna sarà complessivamente irradiata da sei multiplex e composta dai programmi digitali Rai e dai servizi interattivi a valore aggiunto (Mhp) che - anche grazie alla collaborazione delle istituzioni locali - consentiranno di visualizzare informazioni di pubblica utilità. Sul Mux1 (Multiplex) saranno visibili RaiUno, Raidue e Raitre; sul Mux2, Rai4 e RaiGulp oltre ai canali radiofonici Radio1, Radio2, Radio3 e Auditorium; sul Mux3, Raisport+, Raiuno, Raidue e Raitre; sul Mux4, RaiEdu 1 e2 e RaiNews24; sul Mux5, i canali di test Hd1 e Hd2; il Mux6 è il canale dedicato ai servizi in mobilità. Le attività tecniche di "spegnimento-attivazione" saranno raggruppate in 4 macro aree e verranno svolte nel giro di qualche giorno.Questa la suddivisione. Macro area 1: Ogliastra / Sarrabus dal 15 al 16 ottobre. (Domani saranno coinvolti anche i comuni del cagliaritano, Sulcis Iglesiente e Medio Campidano con la conversione al digitale della rete analogica RaiUno). Macro area 2: Cagliaritano / Medio Campidano / Sulcis Iglesiente dal 17 al 20 ottobre. Macro area 3: Oristianese / Nuorese dal 21 al 24 ottobre. Macro area 4: Sassarese / Gallura dal 27 al 31 ottobre.

Il dettaglio dei comuni coinvolti nelle giornate previste è disponibile anche sul sito www.decoder.comunicazioni.it alla voce "Elenco comuni". È inoltre attivo il numero verde 800 022000 da lunedì al sabato, dalle ore 8.00 alle 20.00, in grado di fornire tutte le indicazioni necessarie ad orientare i consumatori, gli installatori, i rivenditori, i produttori di elettronica di consumo. Il segnale televisivo digitale può essere ricevuto attraverso un televisore integrato o un decoder collegato alla tv che consentirà, oltre ad una migliore qualità di ricezione audio e video, di vedere i canali gratuiti, i contenuti a pagamento e i servizi interattivi. Gli abbonati Rai, residenti in Sardegna e che non ne abbiano ancora usufruito, potranno ottenere - dice un comunicato dell'azienda - un buono acquisto del valore di 50 euro messo a disposizione dal ministero dello Sviluppo Economico per l'acquisto di un decoder digitale, tra quelli ammessi al contributo, spendibile presso i rivenditori che aderiscono all'iniziativa. La lista dei rivenditori è consultabile sulle pagine web realizzate dal ministero dello Sviluppo Economico. È possibile trovare ulteriori informazioni inerenti la ricezione e le frequenze sul sito www.raiway.it.

 

 

 

Tv digitale: perché è importante e perché preoccupa

di Marco Mele

14 ottobre 2008

Il passaggio della tv analogica a quella digitale in Sardegna è, allo stesso tempo, molto importante e molto preoccupante.

È importante perchè:

1 - Per la prima volta in Italia, al contrario di quanto accade in Europa e nel mondo, le frequenze non saranno "occupate" dai soggetti televisivi senza alcuna pianificazione. Ciascuno trasmetterà in digitale su frequenze assegnate dal Ministero delle Comunicazioni.

2 - La Sardegna sarà, dal primo novembre, la maggiore regione digitale d'Europa.

3 - Il passaggio al digitale avviene con quella che si chiama isofrequenza. Ovvero, oggi nel canale 22 trasmettono 3,4,5 emittenti in una regione. Dallo switch off in poi una sola emittente trasmetterà su quel canale e sarà così in tutta Italia.

4 – Questo significa anche liberare due frequenze per nuovi entranti.

5 - Con il passaggio digitale si attua, con un lieve ritardo, quanto richiesto dalla Corte Costituzionale nel 1994, ovvero la parità di copertura tra le emittenti nazionali. È uno svantaggio competitivo in meno per le emittenti nazionali "minori", che persiste tuttora nella trasmissione analogica.

Il passaggio al digitale in Sardegna è preoccupante perchè:

1 - Riproduce i livelli di concentrazione e i rapporti di forza esistenti nella tv analogica. Il metodo negoziale scelto dal Ministero delle Comunicazioni (nell'era Prodi) e dall'Agcom, ha determinato un'evidente disparità nel numero di reti digitali (multiplex) assegnati a due maggiori soggetti del sistema.

2 - Rai e Mediaset avranno sei reti a testa. Delle sei di Mediaset cinque sono quelle con la migliore performance di copertura e capacità trasmissiva. Telecom Italia Media ha quattro reti, ma solo due delle quali hanno performance pari a quelle di Mediaset. Non c'è partita.

3 - Vista la concentrazione delle risorse economiche, in aggiunta a quella dei diritti e quella della frequenze, è difficile pensare ad un aumento del pluralismo dopo lo switch off in Sardegna e nelle altre regioni (dove, in alcuni casi, non ci sarà una rete per ciascuna tv locale, come in Sardegna). Al massimo ci sarà un modesto riposizionamento dell'audience tra Rai e Mediaset: quest'ultima potrebbe essere penalizzata dalla sua offerta pay. O, almeno, così spera la Rai.

4 - Il modello Sardegna non prevede la separazione della gestione della rete di impianti dall'attività editoriale di fornitore di contenuti. Al contrario di quanto accaduto in gran parte dei paesi europei, Francia, Gran Bretagna e Spagna in testa. Questo significa un oggettivo svantaggio competitivo per i nuovi entranti.

5 - Il metodo negoziale ha escluso qualsiasi tipo di procedura competitiva nell'assegnazione delle frequenze. Con quale metodo il Ministero ha assegnato il canale 27 a Rete A piuttosto che a Canale 5?

 

Samsung, tutte le novità per l'autunno

di Roberto Faggiano

7 ottobre 2008

GALLERIA FOTOGRAFICA

Tutte le novità della Samsung

Le posizioni di Samsung sul mercato italiano dell'elettronica domestica e dell'intrattenimento sono sempre più dominanti, e guardando alle novità in arrivo in vista delle festività di fine anno, i concorrenti non saranno certo sollevati. La nuova gamma di televisori non sembra trascurare nessuna esigenza, riempiendo perfino le nicchie del settore. Per esempio sono già realtà i televisori lcd di grande formato con retroilluminazione a led, ricevitore per le trasmissioni in alta definizione sul digitale terrestre (dove la Rai sta piacevolmente sorprendendo gli spettatori trasmettendo in hd le partite di Champions League del mercoledì) e perfino la connessione diretta a internet e un software che permette di accedere ai contenuti multimediali del proprio computer, senza dover usare dispositivi esterni. Insomma praticamente tutte le più recenti tecnologie e tendenze riunite nei nuovi modelli della serie 9, quella più prestigiosa. Interessanti le potenzialità della connessione di rete presenti su tutti i modelli dalla serie 7 in poi: con la funzione InfoLive si avranno costantemente aggiornamenti su notizie, meteo, economia e altro grazie a un accordo stipulato con Yahoo, che porterà automaticamente sullo schermo gli ultimi Rss in tempo reale. Altri contenuti di intrattenimento sono invece precaricati sul televisore: informazioni sulla salute, fitness, ricette di cucina, giochi per bambini che potranno essere consultati quando si desidera. I contenuti sono anche aggiornabili ma non direttamente dal tv, bisognerà prima scaricarli tramite pc su una chiavetta usb e poi caricarli sul televisore. Un'ulteriore possibilità di intrattenimento viene dal software dlna, capace di raccogliere i contenuti multimediali da una chiavetta usb per poi distribuirli su una rete ethernet e viceversa. Insomma un televisore Samsung sarà difficile da spegnere, anche se i programmi tv non offrono nulla di interessante.

I modelli delle tre serie più prestigiose – 7, 8 e 9 – sono disponibili con formati compresi tra i 32 e i 55 pollici, tutti con spessore molto contenuto per facilitare il fissaggio a parete.

Ma la gamma di televisori Samsung è tra le più complete sul mercato, offrendo anche modelli di piccole dimensioni (come i 22 e 26 pollici) che altri costruttori stanno abbandonando. E per chi non gradisce il colore nero imperante nella categoria, ci sono pure alternative con una candida finitura bianca, un altro aspetto di cui solo pochi concorrenti tengono conto. Ulteriore particolarità per le serie 8 e 9 è la fornitura di un secondo telecomando semplificato, che permette solo di variare il volume e il canale ed evita lotte in famiglia per il possesso del simbolo del "potere" domestico.

Da notare che Samsung come promesso lo scorso anno non ha abbandonato il plasma, sempre in catalogo con le serie 6 e 7, con caratteristiche tecniche che non sono certo di ripiego rispetto alle versioni corrispondenti con schermo a cristalli liquidi. Anche funzioni speciali come l'InfoLive sono già comprese (serie 7), assieme alla sempre utile presa usb per aggiornamenti e fruizione di contenuti multimediali.

Per meglio tutelare i clienti Samsung ha varato l'iniziativa Prestige Service: tutti gli acquirenti di televisori lcd e plasma dai 40 pollici in su potranno avere assistenza a domicilio entro 48 ore in caso di guasto durante la copertura della garanzia.

L'altro punto di forza di Samsung è la nuova serie di lettori Blu-ray, il Bd1500 e il Bd2500. Il primo verrà offerto a 199 euro a tutti gli acquirenti di un tv Samsung Full Hd, il secondo è invece il modello di punta con tutti gli ultimi aggiornamenti e la possibilità di accedere a internet per i contenuti Bd Live offerti dai dischi più recenti. Per chi desidera un sistema completo è già disponibile l'Ht-Bd2, un sistema completo 5.1 già in grado di riprodurre i blu-ray nel modo più semplice possibile e con la qualità delle immagini dei lettori separati. In materia però Samsung non potrà fare grandi numeri se le major cinematografiche non si decideranno ad abbassare i prezzi dei film, ancora troppo alti rispetto al formato dvd.

Per quanto riguarda i piccoli sistemi home theater Samsung unisce praticità e design con due versioni del nuovo Room Theater, una completa dei diffusori posteriori per formare il classico impianto 5.1, l'altra con i soli diffusori frontali e Virtual surround per adattarsi a chi non desidera avere cavi troppo lunghi o per chi si accontenta dei più semplici impianti 2.1. Entrambi riuniscono la parte elettronica in un mobiletto compatto e di grande effetto estetico.

Brutte notizie – per i concorrenti – anche in tema di videocamere: molti consumatori non ne vogliono più sapere di telecamere con cassetti motorizzati per caricare nastri che dopo breve tempo cominciano a dare fastidi; per non parlare delle difficoltà di cavi, cavetti proprietari e adattatori vari per riversare i filmati da elaborare sul computer. Molto meglio usare capaci hard disk oppure le schede di memoria Sd, a seconda del tipo di immagini da registrare. Un'esigenza prontamente colta da Samsung che propone una gamma con pochi modelli mirati. Da un lato accontenta i consumatori più giovani o meno esperti con la Mx20, che registra filmati in definizione standard già pronti per essere lanciati su You Tube e li memorizza su una piccola memoria interna o su card Sd. Per gli utenti più esigenti invece c'è il già noto modello ad alta definizione, con hard disk interno per raggiungere la maggiore capacità necessaria a questo tipo di registrazioni. Entrambe sono molto compatte e molto semplici da usare, facile pronosticare un nuovo successo commerciale. Per la divisione fotocamere le ultimissime novità presentate alla Photokina di Colonia vedono Samsung decisa a conquistare mercato anche qui, dove finora si è dovuta accontentare di seguire i nomi più specializzati. I nuovi modelli come la Hz1 puntano in alto e offrono novità che potrebbero piacere molto, come il nuovo display sensibile al tocco che ricorda molto da vicino quelli usati sui più recenti cellulari. Sempre la Hz1 offre in un'unica soluzione lo zoom ottico fino a 10x e l'obbiettivo grandangolare 24mm, inoltre può girare filmati in versione alta definizione. La Nv-100Hd invece punta sul sensore da 14,7 megapixel, zoom ottico fino a 3,6x e un doppio sistema di stabilizzatore, ottico ed elettronico, per ogni tipo di esigenza. Anche su questo modello troviamo il grande display touch screen da 3 pollici del modello top di gamma. La Nv9 è invece un tuttofare portatile, dato che oltre alle funzioni di fotocamera può anche essere un riproduttore musicale e visualizza i testi.

 

Flat Tv, con Flavors Philips rilancia sul design

di Roberto Faggiano

6 OTTOBRE 2008

Le varianti di cornici disponibili per la nuova gamma di televisori Philips Flavors

E' stato Andrea Ragnetti in persona, il Ceo di Philips Consumer Lifestyle, a lanciare la nuova linea di televisori Flavors, caratterizzati dalla possibilità di cambiare le cornici dello schermo tra le molte varianti già disponibili. L'idea da sola non è nuovissima ma questa volta viene applicata ad apparecchi dal costo ragionevole, accessibili anche al grande pubblico, e non su modelli top di gamma molto costosi. I nuovi televisori sono disponibili nei formati da 22, 32 e 42 pollici, con prezzi rispettivi di 549, 799 e 1199 euro; le caratteristiche tecniche sono allineate alla gamma medio-alta di Philips, con risoluzione Full Hd per il 42 pollici e Hd ready per gli altri due modelli. Tutti i televisori hanno ingressi hdmi e scart oltre ad avere incorporato il ricevitore per la tv digitale terrestre. Al momento dell'acquisto il consumatore potrà scegliere una prima cornice a sua scelta, poi ne potrà ottenere una seconda – sempre compresa nel prezzo – via internet. Al momento le cornici disponibili sono 12 ma Philips conta di proporne una settantina in breve tempo; oltre ai colori e ai disegni si potrà scegliere anche tra materiali più pregiati come l'alluminio e ci sarà anche una cornice "neutra", cioè personalizzabile a piacere dai clienti più creativi. Oltre alla cornice personale è stato molto curato il design globale del televisore, studiato per essere fissato alla parete con grande semplicità e tutto rifinito in colore bianco. Bianco anche il nuovo telecomando in dotazione agli apparecchi. Sono bianchi perfino i cavi in dotazione, con tutte le prese concentrate in una unica piccola zona. Per completare i televisori è disponibile anche un compatto sistema home theater con due diffusori a 399 euro, anch'esso ha i pannelli frontali sostituibili e disponibili negli stessi colori delle cornici dei televisori. Il collegamento al televisore avviene tramite un semplice cavo hdmi con risoluzione video fino a 1080p. La sostituzione delle cornici è molto semplice grazie a un sistema magnetico, chi vorrà acquistare nuove cornici potrà farlo a prezzi abbastanza contenuti: si va dai 50 euro per quelle in tinta unita del 22 pollici fino ai 99 euro per quelle in alluminio del 42 pollici. Il lancio della linea Flavors avviene per ora solo in Italia e limitatamente alle aree della Lombardia e del Triveneto, in canali distributivi dedicati con appositi corner dimostrativi e con l'intenzione di ampliarsi successivamente al resto d'Europa. Il progetto Flavors è in linea con la nuova politica di Philips in tema di elettronica di consumo, l'intenzione cioè di inserirsi in nicchie di mercato con maggiori margini di profitto e lasciare la paludosa zona dei mercati dove impera il sottocosto e la scarsa qualità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

     

 

 

 

 

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